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Estratto Estratto
Il richiamo della foresta (Classici) Formato Kindle
- ISBN-13978-8841898383
- EditoreDe Agostini
- Data di pubblicazione24 ottobre 2013
- LinguaItaliano
- Dimensioni file643 KB
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Dettagli prodotto
- ASIN : B00FQMTO9A
- Editore : De Agostini (24 ottobre 2013)
- Lingua : Italiano
- Dimensioni file : 643 KB
- Da testo a voce : Abilitato
- Screen Reader : Supportato
- Miglioramenti tipografici : Abilitato
- Word Wise : Non abilitato
- Memo : Su Kindle Scribe
- Lunghezza stampa : 143 pagine
- Recensioni dei clienti:
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Affidato a un brutale addestratore di cani («l'uomo dal maglione rosso»), Buck conosce la «legge della zanna e del bastone»: picchiato selvaggiamente, aggiogato a una muta guidata dal cane Spitz e costretto infine a diventare cane da slitta. Buck impara a difendersi dagli altri cani; uccide anzi Spitz e diventa capo della muta. Cambia padroni, ma non diminuiscono i maltrattamenti. Dopo essere stato al servizio di tre cercatori d'oro litigiosi e incapaci, Buck sta per essere ucciso, ma viene salvato dal cercatore d'oro John Thornton. Scoppia l'amore di Buck per il suo salvatore, che salva più volte da situazioni pericolose e infine gli fa vincere una grossa somma in una scommessa, tirando da solo una slitta con un carico di mille libbre.
La vincita permette a Thornton di recarsi a est, in cerca di una miniera abbandonata ai margini di una foresta. Qui Buck comincia a sentire «il richiamo della foresta»: vi si addentra, incontra altri lupi, uccide un alce. Quando ritorna all'accampamento scopre che Thornton e compagni sono stati uccisi dagli indiani Yeehats. Buck li vendica, scagliandosi contro gli Yeehats; poi il richiamo della foresta si fa dentro di lui sempre più irresistibile. Buck decide quindi di vivere nella foresta insieme a un branco di lupi, di cui diventerà il capo.
Laura Felici ha fatto una traduzione bellissima, dal copyright sembra risalire al 1992, ma non mi sembra fuori posto nel lessico odierno.
Questo viene etichettato come un romanzo breve di formazione. Di solito romanzi del genere hanno come protagonisti degli uomini. Non è il nostro caso. Infatti il personaggio che matura col procedere delle pagine è un cane di nome Buck. Incrocio tra un san bernardo e un pastore scozzese, a 4 anni e 53 kg, per via della mole e della folta pelliccia viene rapito e costretto a lasciare la calda Santa Clara in California, dove faceva la vita del cane domestico, per raggiungere le rive del Klondyke, fra ghiaccio e neve, e diventare cane da slitta nel periodo della corsa all'oro.
London racconta quasi tutto in terza perzona e ci sono dei passi, particolarmente belli, in cui descrive gli avvenimenti come fosse nella testa del cane.
La narrazione termina con Buck, ormai gigantesco nei suoi 80 kg di muscoli e pelliccia, che, chiusi i conti in sospeso con gli uomini, ha risposto al richiamo della foresta e prima è stato accolto da un branco di lupi e poi ne divenuto capobranco. Alla fine è un essere leggendario alla guida dello stesso branco divenuto più numeroso grazie anche alla sua progenie e temuto dagli Yeehat gli indiani della zona, gli stessi che avevano ucciso il suo amato padrone.
Per me questa edizione ha solo un difetto. La storia è talmente coinvolgente che la lettura è velocissima. Allora ci si ritrova all'ultima pagina in un attimo. A quel punto, il lettore è curioso e ne vuol sapere di più sul conto di Buck. Perciò mi sarebbe piaciuta qualche nota su Jack, il cane realmente esistito e a cui London si è ispirato per caratterizzare il protagonista. Per esempio l'edizione economica Feltrinelli, che comunque costa 3/4 volte questa, ha anche qualche paginetta a fondo libro con info. del genere.
Personalmente io ho integrato questa edizione Newton-Compton con le info. rintracciate sul sito jack-london.org, dove gli eredi dei fratelli Bond (padroni del cane Jack) hanno pubblicato alcune lettere scambiate tra i loro avi e London. Come ciliegina sulla torta c'è una vecchia foto la cui didascalia recita così:
"...Marshall and Louis Bond's cabin in Dawson City. Jack's tent was pitched next to this cabin during his short stay there. The Bond's dog Jack, who became "Buck" of "Call of the Wild" is at the left."
Quindi chi è curioso come lo sono stato io, dopo aver immaginato le fattezze di Buck per circa 100 pagg di racconto, può confrontarle con quelle di Jack, il cagnone con la lingua penzoloni a sinistra nella foto.
La copertina rigida (11x18 cm) è una chicca.