Perv

Perv
Viaggio nelle nostre perversioni

“Pervertito sarai tu.” Così molti di noi saranno tentati di rispondere a Jesse Bering, giovane psicologo e divulgatore scientifico brillante, che – in questo libro acuto e dall’ironia irresistibile – ci invita a esplorare fino in fondo la nostra coscienza erotica, alla ricerca di impulsi “devianti” e risvolti oscuri del desiderio che, probabilmente, fatichiamo ad ammettere persino di fronte a noi stessi. Alla ricerca, insomma, del pervertito che è (anche) in noi.
Per rompere il ghiaccio, l’autore ci presenta prima di tutto le più stravaganti tra le sue esperienze sessuali: i primi sogni erotici e cotte adolescenziali, ma anche il bizzarro, decisivo, incontro con un insistente feticista dei piedi («era molto più interessato a succhiarmi le dita dei piedi che a fare qualsiasi altra cosa con il resto del mio corpo»). Per passare poi in rassegna moltissime delle centinaia di perversioni, o meglio “parafilie”, diffuse tra noi esseri umani (ma anche, grazie agli esperimenti dell’uomo, in molte specie del regno animale).
Veniamo così a conoscenza di un mondo variegato di desideri e passioni inconsuete, alcune decisamente innocue come il feticismo dei piedi o l’attrazione verso gli specchi, altre più inquietanti come la necrofilia, altre ancora decisamente disturbanti e pericolose come il sadismo e la pedofilia.
Alla fine di questo viaggio appassionante in compagnia di teratofili e oggettofili, di melissofili ebefili e feticisti degli stivali – un viaggio in cui ricordi personali e vividi casi clinici si alternano a illuminanti affondi nella storia della sessualità e persino nella preistoria della specie – veniamo a scoprire il messaggio più importante che Bering vuole trasmetterci: l’unico criterio sensato per giudicare le nostre perversioni è considerare se queste arrecano a noi stessi o agli altri un danno.
Se avremo compreso a fondo questo principio, tentando di capire la nostra psicologia e quella degli altri in tutta la sua multiforme varietà, non esiteremo più ad ammettere che Perv siamo tutti noi.
Traduzione di Luca Fusari

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