All'’ombra della Guerra fredda

All'’ombra della Guerra fredda
Conflitti materiali e simbolici nell'Europa dal 1945 ai primi anni Cinquanta

L’’immagine dell’’immediato secondo dopoguerra che prevale nella storiografia e nell’’opinione pubblica è legato al dissolversi rapido dell’’alleanza antifascista, alla divisione dell’’Europa in due blocchi l’’un contro l’’altro armati e facenti ciascuno riferimento ad una delle due superpotenze (USA e URSS) tra cui si instaurerà la “guerra fredda”, destinata a venir meno solo con il dissolversi, nel 1989, di uno dei poli antinomici e caratterizzata dal carattere prevalente– mente ideologico (socialismo “reale” autoritario contro economia di mercato prevalentemente democraticoliberale) della contrapposizione. Il tempo, oltre un sessantennio, che ci separa da quei giorni ci permette tuttavia di gettare uno sguardo più articolato sugli eventi ed i processi che lo caratterizzarono. Prendendo in particolare in esame Stati come Finlandia, Lituania, Polonia e Romania, facenti parte tutti di quella regione dell’’Europa centro-orientale che si estende dal Baltico al Mar Nero e fu ad un tempo confine e cerniera tra i blocchi, vengono qui presentati, attraverso studi di specialisti, temi chiave quali il mantenimento e la rifondazione dell’identità nazionale; la lotta armata contro la sovietizzazione postbellica; gli spostamenti forzati di popolazione civile; gli effetti delle epidemie diffuse in seguito a deportazioni e massicce presenze di contingenti militari e la loro successiva gestione tanto sanitaria quanto politica; la sublimazione dei conflitti a sfondo nazionale attraverso lo sport, nell’ottica di contribuire a una comprensione più ricca e articolata delle tensioni reali che attraversarono il periodo e che potrebbero, inaspettate, oggi riaffacciarsi.