Lasciatemi in pace!

Lasciatemi in pace!

Gioele vuole essere lasciato in pace! E quando la professoressa gli chiede di descriversi, di raccontare se stesso e la sua famiglia lui, che non ama queste cose, sbuffa e protesta, ma poi finisce per raccontarsi come non ha fatto mai. Usa addirittura tre linguaggi diversi; quello scritto, che gli vale un voto molto alto, quello videofilmato in cui intervengono anche le voci dei suoi amici, e quello poetico musicale in forma rap, il suo genere espressivo più naturale! Attraverso il suo sfogo, conosciamo lo spaccato di vita di un tredicenne poco studioso, ma pieno di curiosità e interessi, (dalla musica al video), osservatore sensibile e attento dei caratteri, della realtà che lo circonda, di cui sa cogliere il lato grottesco e umoristico.