«I Baul sono la vita: il soffio della vita quando si anima e diventa alito, fremito, brezza… che sale possente e coinvolge, per poi travolgere in un vortice che scuote fino alle fondamenta». Partendo da una delle tradizioni mistiche più folli, i Baul, i cantori spontanei che ancora oggi in India vagano di villaggio in villaggio, danzando in estasi per manifestare la propria comunione con il divino, Osho aiuta a vedere da una diversa angolatura il frenetico mondo moderno, che mostra sempre di più i propri limiti. Commentando e rendendo attuali i canti di questi mistici profeti, con la loro assoluta libertà, il loro essere immersi nel mistero della vita, Osho, qui più che altrove, mette di fronte alla necessità di sintonizzarsi con il Reale, se si vuole davvero
arrivare a una pienezza e a una realizzazione che le prove della vita non possono scalfire. Il vero successo, infatti, non è e non può essere una continua rincorsa al futuro e alla realizzazione dei propri sogni. Occorre imparare a lasciar affiorare ciò che è presente in noi come potenzialità e come essenza: solo lasciando spazio al proprio sentire diventa possibile cogliere le opportunità nascoste dietro i problemi. Un invito, dunque, a scoprire nuove dimensioni esistenziali, libere dai sogni e dalle frustrazioni che ne conseguono.