Ci sono donne scienziate sin da quando esiste la scienza. Hanno posto domande e cercato risposte sui segreti dell’universo. Sul suolo e sulle stelle. Stalattiti e ippocampi. Ghiacciai e gravità. Cervelli e buchi neri. Su tutto.
Il nome di Ada Marie Twist rende omaggio alla curiosità e alla passione di due grandi donne, a cui dobbiamo scoperte grandiose.
Marie Curie scoprì il polonio e il radio e il suo lavoro condusse all’invenzione dei raggi X.
Ada Lovelace fu una matematica e la prima vera programmatrice di computer.
(dalla Nota di Andrea Beaty, autrice di Ada la scienziata, De Agostini)
L’importanza di esempi e di modelli in cui riconoscersi è fondamentale nella scelta del proprio percorso di vita. Barack Obama ha aperto le porte della Casa Bianca a milioni di giovani americani non bianchi, che oggi sanno di poter aspirare alla presidenza degli USA, puntando come lui su intelligenza, impegno, determinazione. Allo stesso modo, per affrontare il gender gap nelle scienze e in altri campi è importante riconoscere il contributo delle donne in ogni settore.
Attraverso i testi semplici di Andrea Beaty e le colorate illustrazioni di David Roberts, Ada la scienziata non si limita a celebrare curiosità, intelligenza e perseveranza, ma può ispirare le bambine, accompagnarle nella scoperta del proprio talento e sostenerle perché non abbandonino i propri sogni solo perché qualcuno dice che non è possibile o non si è mai fatto.
Sulla stessa lunghezza d’onda, cento donne hanno raccontato le loro storie di crescita personale e professionale in Le ragazze con il pallino per la matematica di Chiara Burberi e Luisa Pronzato: cento casi esemplari per aiutare le ragazze più giovani a prendere consapevolezza delle proprie potenzialità, sfatando il mito che bisogna nascere palesemente talentuosi per avere una vita di successo. E questo vale per le ragazze. Ma anche per i ragazzi.