Quando si parla di Star Wars non vi è dubbio sul fatto che si tratti di un’opera di fantascienza (più precisamente di una space opera) ne riconosciamo tutte le caratteristiche: spade laser, astronavi e robot…eppure  per molti il dibattito resta ancora aperto: e se Star Wars fosse un fantasy?

Stesso discorso vale per la saga di Harry Potter. Per i più si tratta di un fantasy fatto e finito, ma alcuni ci vedono elementi della fantascienza e anche in questo caso non sono mancate le interpretazioni e i dibattiti più o meno accesi.

Insomma, pare che tra i due generi ci sia una linea molto netta di separazione, ma anche  degli spazi di discussione ampi e affascinanti. Per questo abbiamo provato a ripercorrere brevemente la storia di entrambi i generi e capire quali sono le caratteristiche di ognuno oltre che gli autori più rappresentativi.

Procedendo per macroconcetti la fantascienza s’inserisce nella realtà modificandone degli aspetti, il fantasy s’ispira al mito e alla fiaba e solitamente l’autore crea una dimensione del tutto estranea rispetto al reale superandone le misure di spazio e di tempo.

Possiamo dire che l’impronta del fantasy è da ricercarsi nel romanzo cavalleresco dal quale prende spesso le ambientazioni, i personaggi e le suggestioni. Si afferma in modo definitivo tra il settecento e l’ottocento. Il primo vero e proprio autore della letteratura moderna fantasy è George Macdonald di cui possiamo trovare delle sbavature evidenti nelle successive opere di J.R.R Tolkien anche lui autore che segnerà le sorti di questo genere. Si può dire che, Lo Hobbit, forse la sua opera principale, ha segnato il confine netto rispetto alla “fiaba”.

La fantascienza invece affonda le sue radici nei romanzi scientifici. Il tema fondamentale è solitamente l’impatto di una tecnologia in un contesto verosimile o reale o l’utilizzo di una tecnologia tra i personaggi di un romanzo e gli effetti che questa comporta.  A volte può essere la proiezione di quello che la realtà potrebbe rivelare in futuro (navicelle volanti, spostamenti in tempi brevissimi, viaggi nel tempo etc…). Inizia a prendere piede nel XIX secolo. Tra gli esponenti di questa corrente ricordiamo un insospettabile Arthur Conan Doyle. Il genere ebbe un momento di svolta negli anni 60’ quando diventò un vero e proprio simbolo di libertà trattando in modo nuovo i temi tabù di quel periodo storico: sesso, omosessualità, razzismo e femminismo. Siamo nel pieno della New Wave (sottogenere della fantascienza nato nel 1964). È in questo periodo che si afferma per esempio Philip K. Dick, un vero e proprio autore-simbolo per il genere, con i racconti prima e i romanzi dopo.

In Italia, il momento decisivo per la fantascienza  fu il 1952 quando nacque la famosa rivista Urania (restò in vita per appena un anno) e quando, quasi in contemporanea, la casa editrice Mondadori lanciò sotto lo stesso nome una collana che, invece, ebbe grande successo con le sue uscite quindicinali di tascabili.

Sono ancora moltissimi i sottogeneri e le sfumature ai quali la fantascienza e il fantasy continuano ad aprirsi, ma di questo parleremo nei prossimi aricoli!

Alcuni testi di riferimento:

Il mondo perduto, Arthur Conan Doyle

Il capitano della stella polare, Arthur Conan Doyle

Frankestein, Mary Shelley

I robot dell’alba, Isaac Asimov

Il caso di Charles Dexter Ward, H.P. Lovecraft (Horror fantasy)

Il signore degli anelli, J.R.R Tolkien (fantasy)

Le fate dell’ombra, George MacDonald

Le sabbie di Marte,  Arthur C. Clarke (primo numero  della collana Urania, 1952)

La principessa e i goblin, George MacDonald

Lo Hobbit, J.R.R Tolkien

Il signore degli anelli, J.R.R Tolkien

La svastica sul sole, Philip K. Dick (tutta la bibliografia dell’autore può essere un esempio per il genere della fantascienza)