Pau io lo chiamo maestro, una parola che è uguale in italiano e in spagnolo, come sono uguali la maggior parte delle cose che condividiamo... l’età, l’amore folle per la musica e per la libertà, la voglia di scappare quando tentano di infilarci in una definizione. Il viaggio alla ricerca di isole di allegria in un mare di insensatezza, non perché l’allegria ha senso ma perché è un’isola, una cosa che ti ci puoi fermare per un po’, prima di riparti re, più forte, più leggero.
Adesso sia lui che io abbiamo 50 anni, un’età assurda pensata nell’ottica della musica pop, ma perfetta per cominciare tutto di nuovo, per ripartire ancora senza sapere mai dove andare.
Caro amico, te quiero.
Cinquanta capitoli di vita vissuta, narrati in prima persona in un racconto diretto e intimo. Cinquanta momenti di riflessione che seguono il filo di una biografia ripercorsa in modo anarchico: l’amore, la morte della madre, il sesso, la malattia, la nascita della figlia e, ovviamente, la musica. Gli amici, i maestri e le importanti collaborazioni con i grandi artisti internazionali, tra cui Pavarotti e Jovanotti.
Aspro e appassionato, scanzonato e drammatico, sincero, cinico, lirico. La voce di Pau Donés attraversa tutti i registri per regalarci una storia intensa, emozionante e, soprattutto, vera.
In Italia Pau Donés, leader degli Jarabe De Palo, ha conquistato ampia popolarità grazie a La flaca, Depende e grazie a tante e diverse collaborazioni con artisti italiani tra cui Niccolò Fabi, Francesco Renga, Fabrizio Moro, con cui ha duettato al Festival di Sanremo del 2010, ma soprattutto l’amico Jovanotti.