Da qualche decennio si usa il termine “popular music” per indicare linsieme dei generi che a partire dalla prima metà dellOttocento si sono differenziati sia dalla musica darte sia da quella di tradizione popolare, in un contesto di crescente commercializzazione e dopo linvenzione del fonografo di inarrestabile diffusione mediatica. Nella seconda metà del Novecento la popular music di maggior diffusione è stata di origine afroamericana e angloamericana, ma un esame ravvicinato dello stesso rocknroll, della musica beat, del rock, e degli altri generi che hanno dominato il mercato discografico dagli anni Cinquanta a oggi mostra un intreccio sorprendente di influenze, materiali comuni, coincidenze nei contesti socioculturali, tecnologici, industriali. Per capire la popular music di oggi è quindi necessario uno sguardo dinsieme su tutti i generi che si sono avvicendati e differenziati dallOttocento in poi, in unarea geografica molto vasta. Dal fado e dal cabaret francese alla canzone napoletana, da Stephen Foster al tango, dal flamenco al rebetico, dalla canzone americana di Tin Pan Alley alla chanson, dal rocknroll alla bossa nova, dai cantautori al rock psichedelico, dal reggae al rap, fino alla world music, seguendo anche gli sviluppi delle tecnologie e dei media che hanno reso possibile la grande diffusione della popular music in tutti i paesi del mondo. Uno sguardo necessariamente breve, ma il più possibile equilibrato, che rende conto del contributo di popoli, storie e culture diverse al suono globale del Duemila.