«Non ne avrà per più di una settimana.» Queste sono le parole del medico della casa di riposo al momento delle dimissioni della signora Dominique Cavanna, nata in un paesino del Nord Italia centouno anni prima, ed emigrata in Francia al tempo della guerra. Parole cupe, definitive e, fondamentalmente, noncuranti. Oppure, le ultime parole famose. Perché, oltre a un secolo sulle spalle, a vari acciacchi e a un carattere più spinoso di un riccio, Dominique tiene ancora in serbo un invidiabile appetito per la vita. E l’unica a rendersene conto davvero è sua nipote Fiona, che trova il coraggio – e l’incoscienza – di proporle un progetto folle e meraviglioso: partire insieme in camper per un lungo viaggio senza bussola e senza meta.
Inizia così, a La Faute-sur-Mer, sulla costa atlantica francese, un’avventura on the road che coinvolgerà la famiglia di Fiona in una serie di scoperte ed esplorazioni inattese, capitanata dall’instancabile, capricciosa ma gagliarda nonnina. Grazie alle cure della nipote e alla sua casa con le ruote, Dominique riesce a realizzare il sogno di trascorrere in viaggio gli ultimi anni della sua vita, percorrendo in lungo e in largo l’Occitania, valicando i Pirenei, immergendosi nella magia festosa dei borghi catalani e attraversando i torridi deserti dell’Andalusia e della Navarra, fino a seguire le orme dei pellegrini verso Santiago de Compostela. Un peregrinare gioioso durato oltre due anni e quindicimila chilometri, che pur subendo una temporanea battuta d’arresto non si interrompe nemmeno nel 2020, allo scoppio della pandemia.
La centenaria che girò il mondo in camper è l’incredibile storia vera di uno sberleffo alla morte e alla malattia, un inno alla voglia di vivere e alla felicità della scoperta, due compagne di viaggio che non conoscono età.