Da settimane per le strade di Amburgo si incontrano solo camionette di soldati inglesi che pattugliano i quartieri per controllare i vinti. La città è uno spettro fatto di cumuli di macerie e bombe inesplose. Di silenzio, fame e profughi. Eppure, tra le rovine, c’è chi ha voglia di ricominciare e lasciarsi tutto alle spalle. C’è ancora chi sa trovare, nonostante la desolazione che lo circonda, la voglia di giocare. Come l’orgoglioso Hermann, ex militante della Gioventù hitleriana, arrabbiato con il mondo intero, che vorrebbe partire per l’America e invece si ritrova a dover restare e prendersi cura di una famiglia spezzata. La sua. O Traute, l’intraprendente figlia del fornaio, che sgraffigna pagnotte dalla bottega dei genitori per barattare il cibo con nuove amicizie. E infine il piccolo Jakob, che, rinchiuso nel suo nascondiglio, non si è ancora accorto che la guerra è terminata. Teme che uscire allo scoperto possa farlo finire ai campi di concentramento, il luogo che ha inghiottito anche la sua famiglia. I loro destini, così diversi eppure così simili, si intrecciano durante la prima settimana dell’estate del 1945, quando il tiepido sole di giugno penetra tra gli scheletri dei palazzi, portando uno sprazzo di luce e speranza a chi non ne ha più.