Le 98 ragioni per cui vado in bicicletta

Le 98 ragioni per cui vado in bicicletta

Cosa c’è di più irresistibile di una bicicletta lanciata a tutta velocità, mentre sfreccia silenziosa all’alba, o al tramonto, in salita o in discesa, sospinta dal vento o costretta ad arrancare contro la pioggia, su una strada asfaltata o sul bagnasciuga in una giornata di inverno?

Martin Angioni non ha dubbi. La bicicletta – il ritmo meccanico delle pedalate, il respiro misurato e costante, i muscoli che si tendono… –  è un piacere perfetto e insostituibile, una passione da coltivare ogni giorno, chilometro dopo chilometro, per anni. Neppure nei momenti più stressanti o complicati della sua vita, quando lavorava a New York o a Parigi, Angioni ha mai rinunciato a veleggiare «sopra il maelstrom di macchine» in sella a una Trek, a una Cinelli da corsa, o su uno dei pesanti vélib’ in affitto nella capitale francese.

Intrecciando la sua biografia e storie di ciclismo, spunti filosofici e citazioni letterarie, l’autore elenca le 98 ragioni per cui non passa giorno senza sottoporsi a questo rituale.

Il risultato è un libro insolito, in cui lo sguardo felice e allenato di Angioni sembra scoprire a ogni pagina un motivo in più per saltare in sella. Lo seguiamo mentre esalta la bellezza dei pendii alpini, o il punto di vista eccentrico e rilassato da cui osservare una metropoli; mentre elenca i benefici fisici e mentali, ma anche il valore essenziale della fatica, finché, pagina dopo pagina, anche ai non appassionati appare chiaro ciò che gli adepti sanno da sempre: la bicicletta non è solo un mezzo di trasporto ma uno strumento di conoscenza di sé e di ciò che ci circonda, un’alternativa sana e divertente alla macchina, e soprattutto un’espressione di libertà, anarchia e disciplina, senza uguali.

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