«Come si arriva a Trapananda?» domanda un personaggio del libro Patagonia Express di Luis Sepúlveda. E come si arriva ad Atlantide, alla caverna di Alì Babà, a Camelot o a Narnia? «Con pazienza, amico» è la risposta, «con molta pazienza». Infatti, come tutti i luoghi immaginari della letteratura, nessuno è segnato sulla mappa. Ma questo non li rende meno reali: ciascuno ha nutrito per anni, o addirittura per secoli, la vita interiore dei suoi lettori.
Nel Dizionario dei luoghi letterari immaginari Anna Ferrari ne raccoglie moltissimi: sono isole del giorno prima, collocate oltre i limiti dello spazio o del tempo; paesi del tutto simili a quelli reali ma anche città perdute o invisibili; caverne e palazzi sotterranei così come asteroidi alieni e metropoli galleggianti nell’aria; giardini dai sentieri che si biforcano e terre di mezzo abitate da nani, elfi e draghi. Questo Dizionario è un vero e proprio elogio della fantasia e del genio letterario e, pagina dopo pagina, disegna una vasta, sorprendente mappa della creatività occidentale.