Allegrissima, tragica e disperatamente vitale autobiografi a alcolica di Jack London. La riscrittura in chiave etilistica di Martin Eden. A bordo della sua Razzle Dazzle il giovane re dei razziatori di ostriche attracca nei saloon dellangiporto di Oakland per bere e offrire da bere dimostrando la propria resistenza e generosità per essere accettato in quella consorteria di veri uomini. Perché la tesi del libro è che lalcol naturalmente non può piacere e che si beve solo per dovere sociale, per frequentare i saloon e le incredibili persone che vi si conoscono. Molto meglio le caramelle dorzo che il giovanissimo razziatore mangia di nascosto, come di nascosto legge e frequenta le biblioteche… E che fi nché si fa una vita vera le bevute non sono poi un gran problema, a parte i soldi e le risse; il vero problema nasce quando al lavoro fi sico si sostituisce quello intellettuale. Allora sì che lalcol diventa tragedia.
Lappassionata e partecipe prefazione è di Andrea G. Pinketts, un grande (anzi lunico) irregolare della nostra letteratura contemporanea. Celebri i suoi gialli con protagonista Lazzaro SantAndrea.
La bella traduzione è di Luciano Bianciardi, uno dei più importanti autori della nostra recente letteratura. Suoi i celebrati romanzi La vita agra, Il lavoro culturale, Lintegrazione. Ne è stata appena ripubblicata lopera completa in due volumi polemicamente defi niti Antimeridiani