Il dialogo filosofico De tranquillitate animi è l’equilibrato, ma al contempo accorato, invito di Seneca all’amico Sereno (quando si dice: un nome, un destino) a coltivare la propria interiorità, con costanza e senza tentennamenti, ovvero con rimedi di volta in volta vivificanti e lievi o potenti e invasivi, da somministrare a un animo soggetto a fisiologici ondeggiamenti, perennemente indeciso, motivato però a trovare la via della saggezza. Una rotta, quella della saggezza stoica, sempre “uniforme e favorevole” a partire dai concetti di “euthumia” e conoscenza di sé. Da evitare, sopra ogni altra cosa, sono le ricadute: l’animo può cadere ammalato e rimanere gravato dalla malattia, esattamente come il corpo – ci insegna Seneca con un’intuizione di sorprendente modernità.