Esistono forme di governo ideali e leggi perfette, oppure ogni società ha una sua fisionomia, cui rispondono regole e strutture diverse?
Sociologo ante litteram o inguaribile razionalista, il Montesquieu dello Spirito delle leggi è stato inquadrato variamente dagli studiosi, perché la materia di cui è composta quest’opera non permette una facile riduzione, che ne sacrifichi la complessità in nome della definizione. Oltre al razionalista e al sociologo, infatti, bisogna tener conto dello storico, perché proprio dal terreno sperimentale della storia Montesquieu procede per ricostruire i fondamenti delle leggi della vita sociale.
Nei quattordici anni di gestazione, Montesquieu ha usato tutti gli strumenti conoscitivi a sua disposizione per analizzare le forme di governo e le regole che le strutturano, e l’opera reca traccia di questi diversi approcci, configurandosi come una continua meditazione attorno all’essenza del diritto. Lo spirito delle leggi risponde al bisogno di Montesquieu di cercare, in ogni ramo della conoscenza, l’esprit delle cose, cioè il loro significato intimo, la loro funzione generale.
Unico grande “sistema” dell’Illuminismo francese, Lo spirito delle leggi è la paziente ricerca di un metodo per capire l’uomo e le leggi che ne regolano l’esistenza nell’ambito del cosmo e della società, nei suoi rapporti con Dio, con la natura e con i suoi simili.
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