Il liber e i frammenti dei "Poeti Nuovi"

Il liber e i frammenti dei "Poeti Nuovi"

Gaio Valerio Catullo, massimo esponente della scuola dei “poeti nuovi” o neóteroi ispirati al greco Callimaco, nonché uno dei maggiori poeti latini, lascia una produzione poetica giunta a noi in forma di Liber, successivamente suddiviso in tre parti: le nugae, brevi carmi in metri diversi; i carmina docta d’impronta alessandrina, per la maggior parte in esametri e distici elegiaci; e gli epigrammi, brevi liriche in distici elegiaci di argomento prevalentemente erotico. Si tratta di una forma di poesia breve ed erudita, attenta al tratteggio di episodi semplici e quotidiani di evidente matrice callimachea. La versione digitale del Liber catulliano, approntata oggi da Utet e corredata da un apparato critico di pregio e dal testo latino originale, si completa dei frammenti lirici di altri poeti minori tra cui: Valerio Edìtuo, Q. Lutazio Càtulo,
Porcio Lìcino, Papinio, Manilio, Gneo Marzio, Sueio, Levio, Gaio Elvio Cinna, Gaio Licinio
Calvo, Quinto Corneficio, Quinto Scevola, Tìcida, Publio Volunnio Eutrapelo, Gaio Cornelio
Gallo, Marco Furio Bibaculo.

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