Le Storie di Erodoto di Alicarnasso, composte dall’autore ormai anziano nella seconda metà del V secolo a.C., sono la prima opera storiografica della letteratura occidentale a essere giunta fino a noi nella sua forma completa. Frutto delle numerose esperienze di viaggio e d’esilio che lo storico dovette affrontare quando la sua famiglia cadde in disgrazia presso il tiranno Ligdami, e degli incontri con popoli distanti ed esotici dell’Africa e dell’Asia, l’opera erodotea aveva come scopo quello di riferire gli eventi che, dagli albori della storia, avevano portato allo scoppio delle Guerre Persiane nel 499 a.C., e si conclude pertanto con la vittoria dei Greci e con la conquista di Sesto del 479, che pose fine a vent’anni di conflitto. Ma più che nella narrazione di uno dei momentichiave della storia della Grecia antica, il valore letterario delle Storie risiede nell’immensa quantità di materiale geografico, etnografico e storico che Erodoto ha raccolto nel corso della sua vita e dei suoi viaggi, che lo portarono dalla Caria all’Oriente, e poi in Egitto, ad Atene e nella Magna Grecia, lungo le vie di un mondo che Ryszard Kapuscinski ha definito «un quadro vivente, un caleidoscopio in movimento, uno schermo luminoso dove accade continuamente qualcosa».